Accade a volte che a distanza di tempo – poco o molto non importa – si riesca nel gioco di “ ricollegare i punti “ e di vedere così determinate vicende della propria vita in modo diverso, se non addirittura più completo grazie all’esperienza accumulata o a un nuovo tipo di attenzione: perfino momenti banali o semplici battute con gli amici possono allora riempire il mosaico interiore, andando a comporre la nostra personale sfumatura.
Ieri sera ad esempio, mentre mi preparavo per andare a correre, ascoltavo un disco antologia dei brani di Bob Dylan; quando cominciò la canzone intitolata My Back Pages, la mia attenzione fu catturata dal bellissimo ritornello:

 I was much older then, I’m younger than that, now

“ Allora ero molto più vecchio, ora sono più giovane di quando ciò avvenne “…mi venne subito in mente una serata di qualche giorno prima, passata insieme all’amico edohh.

Si trattava della classica uscita “ birretta e quattro passi “, quella in cui, complici l’alcol e l’amicizia secolare, sarebbero venute fuori – per tacito contratto – le demenzialità più feroci e le riflessioni più profonde.
Dopo un breve riscaldamento con qualche vasca nella vie del centro ed esauriti i discorsi del “ ciao come va \ ultimi problemi esistenziali “, ci tuffammo in un pub – da poco scoperto – per rilassare la mente e il corpo.
Ad accoglierci una simpatica signorina bionda, che attrasse la nostra attenzione in non pochi istanti della serata.

Comunque…dopo aver ordinato il sacro nettare figlio del luppolo e del malto d’orzo, cominciò la fase “ cazzate a ruota libera “ – mi si scusi per l’aulica finezza – la quale prese forma in più parti e atti veri e propri.
Gli incipit delle frasi furono tutti del tipo “ Ma lo sai che…” oppure “ Ho scoperto per caso… “ per non dire “ L’altro giorno stavo…quando…”,  intervallati da fragorose e abbondanti risare. Utilizzando una birra media come punto di riferimento argomento – temporale, si potrebbe dire che dal primo quarto di boccale bevuto fino alla metà si ebbero le migliori performance aneddotiche; si raggiunse poi l’acme, a cui seguì una fase di plateau, fatta di cronache nerd e progetti futuri; e si bevve infine la seconda metà del boccale, parlando tranquillamente del loro possibile sviluppo e di altri spunti creativi da portare avanti.
Una volta pagate le birre e salutata la simpatica signorina bionda al bancone, edohh e io macinammo diversi chilometri per le vie deserte del centro.

Questa fu la fase che si protrebbe definire “ nostalgica \ riflessiva “, in cui si estrassero dalla mente vecchi ricordi di momenti passati assieme e nacquero risate sincere, che sollevarono sottili strati di polvere dagli anfratti del nostro Io più intimo.
I giochi che facevamo quando eravamo bambini, le gite scolastiche, le uscite del sabato pomeriggio, le vecchie fiamme: tutto riprendeva vita di fronte ai nostri occhi e ci scaldava l’animo, mentre il vento freddo colpiva i nostri volti e io fumavo un meditativo sigaro. Ci venne allora spontaneo trarre dal passato riflessioni per il presente, senza lasciare spazio ai se o ai ma dei ripensamenti; tutto era pura esperienza di cui fare tesoro. Quando il sigaro fu prossimo alla fine, prima di spegnerlo, chiesi a edohh un pensiero, un’immagine da legare all’ultima boccata di fumo e quindi a quella serata. Lui ci pensò un po’ e poi disse semplicemente :

 Ai momenti che ci hanno fatto

Già…a tutte le volte che abbiamo agito in modo giusto o sbagliato che fosse e inconsciamente aggiunto un frammento mancante a noi stessi, per poi prendere cosapevolezza di quale fosse la strada su cui avventurarsi e come ampliare i propri orizzonti mentali: abbattere la rigidità del pensiero per sentirsi ogni giorno più spontanei e recettivi nei confronti delle sfumature della vita…più giovani e meno vecchi.

Credo che questa sia la vera fonte dell’unica eterna giovinezza. Prendere coscienza di ciò apre moltissime porte, che altrimenti rimarrebbero serrate di fronte ai nostri occhi. Finchè guarderemo alle nostre spalle con un misto di dolce malinconia e felicità, sapremo di essere sul sentiero giusto. Ci verrà quindi spontaneo dire: ” Allora ero molto più vecchio, ora sono più giovane di quando ciò avvenne “.

 

 

 

Crimson flames tied through my ears
Rollin’ high and mighty traps
Pounced with fire on flaming roads
Using ideas as my maps
“We’ll meet on edges soon” said I
Proud ‘neath heated brow
Ahh, but I was so much older then
I’m younger than that, now

Half-wracked prejudice leaped forth
Ripped down all hate, I screamed
Lies that life is black and white
Spoke from my skull, I dreamed
Romantic facts of musketeers
Foundationed deep somehow
Ahh, but I was so much older then
I’m younger than that now

Girls’ faces formed the forward path
From phony jealousy
To memorizing politics
Of ancient history
Flung down by corpse evangelists
Unthought of, though somehow
Ahh, but I was so much older then
I’m younger than that now

A self-ordained professor’s tongue
Too serious to fool
Spouted out that liberty
Is just equality in school
Equality, I spoke the word
As if a wedding vow
Ahh, but I was so much older then
I’m younger than that now

In a soldier’s stance, I aimed my hand
At the mongrel dogs who teach
Fearing not that I’d become my enemy
In the instant that I preach
My existence led by confusion boats
Mutiny from stern to bow
Ahh, but I was so much older then
I’m younger than that now

Yes, my guard stood hard when abstract threats
Too noble to neglect
Deceived me into thinking
I had something to protect
Good and bad, I define these terms
Quite clear, no doubt somehow
Ahh, but I was so much older then
I’m younger than that now